Il tampone vaginale permette di diagnosticare vari tipi d’infezione e di verificare la presenza di eventuali microrganismi esterni.
Questo esame è molto utilizzato nella diagnosi di malattie veneree (a trasmissione sessuale) e nella valutazione del trattamento più idoneo a debellare il patogeno identificato
Il tampone vaginale può essere utile in presenza di sintomi che lasciano sospettare un’infezione, come:
- Arrossamento nell’area genitale
- Prurito intimo
- Dolori della zona genitale
- Dolori durante i rapporti sessuali
- Perdite anomale
- Pesantezza a livello pelvico
E’ un tipo di test rapido e pressoché indolore effettuato sui genitali di una donna utilizzando un apposito tampone che serve a raccogliere un po’ di liquido nella parte interna della vagina.
Preparazione della paziente per il tampone vaginale
Deve essere eseguito in fase intermestruale (le perdite ematiche devono essere terminate da almeno tre giorni).
La paziente deve rigorosamente evitare:
- il bagno in vasca la sera prima dell’esame;
- i rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame;
- irrigazioni vaginali nelle 24 ore precedenti l’esame; la mattina dell’esame può lavare i genitali solo con acqua;
- l’uso di ovuli, ogni terapia antimicrobica ed antimicotica, orale e locale, da almeno sei giorni.
Deve anche aver sospeso eventuali terapie antibiotiche da almeno sei giorni.
Procedura per il prelievo
- Si posiziona lo speculum;
- Viene impiegato un tampone con terreno di conservazione;
- Si introduce il tampone (un semplice e sottile bastoncino cotonato, simile ad un cotton-fioc) in vagina per raccogliere del liquido affinché possa poi essere analizzato.