Il tampone faringeo è un test molto rapido che consente di analizzare la mucosa della faringe per individuare eventuali microrganismi patogeni, come batteri, virus o miceti, nella faringe o nelle tonsille.
Il campione biologico viene analizzato in laboratorio per identificare il patogeno responsabile di infezioni come la faringite, comunemente nota come “mal di gola”.
Se il tampone rivela un’infezione batterica, il medico può prescrivere l’antibiotico più efficace per trattarla. In caso di infezione virale, l’uso di antibiotici sarebbe inutile e potenzialmente dannoso.
Il tampone faringeo è quindi fondamentale per una diagnosi accurata e per la scelta del trattamento più appropriato.
Preparazione del paziente per il tampone faringeo
Il paziente deve aver sospeso l’eventuale terapia antibiotica da almeno 6 giorni prima del prelievo; in caso contrario, con eventuale esplicita richiesta del medico e dandone notizia al laboratorio, si può comunque procedere con l’esecuzione del test.
Il paziente deve presentarsi a digiuno, senza aver lavato i denti e senza aver usato collutori orali.
Il paziente potrebbe avere conati di vomito durante lo strofinamento della faringe, ma la procedura è rapida e sostanzialmente indolore.
Procedura per il prelievo
- Si usano specifici tamponi sterili con materiale di conservazione;
- Il paziente deve piegare la testa all’indietro e aprire bene la bocca;
- Si inserisce il tampone tra i pilastri tonsillari e dietro l’ugola e si strofinano le zone tonsillari e qualsiasi sede con segno di flogosi.