Perchè il risultato di alcuni test clinici sia corretto occorre che il prelievo di sangue sia fatto quando il paziente è a digiuno; ma tale regola non vale per tutti i tipi di esami.
Occorre poi considerare che esistono altri fattori che potrebbero inficiare il risultato delle analisi.
Affinchè il referto rappresenti un preciso strumento di diagnosi per il medico, occorre, quindi, che tutte le fasi del prelievo del campione ematico siano attentamente eseguite e gran parte del “lavoro” spetta proprio al paziente che deve sapere come comportarsi prima di effettuare il prelievo.
Di seguito descriviamo alcune regole generali da rispettare affinché tutta la procedura di analisi avvenga nel modo corretto:
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osservare un digiuno di 8-12 ore astenendosi anche dall’assunzione di sostanze quali caffè, thè, latte, alcool o altre bevande, fatta eccezione per l’acqua naturale. Evitare comunque un digiuno eccessivo per la conseguente diminuzione di glicemia, colesterolo, trigliceridi, proteine, T3, T4 ed aumento di bilirubina, acido urico e creatinina;
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evitare di affrontare sforzi fisici intensi nelle 12 ore prima del prelievo;
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non assumere farmaci e/o integratori nelle 12 ore precedenti il prelievo ad eccezione di prescrizione obbligatoria del medico; nel qual caso, segnalare il tipo di farmaco assunto;
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segnalare lo stato mestruale.
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il prelievo di sangue non richiede di essere eseguito a digiuno;
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non devono essere stati eseguiti nei due mesi precedenti esami radiografici con contrasto iodato (colecistografia, urografia, ecc.);
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per quanto riguarda l’assunzione di farmaci attenersi strettamente alle indicazioni del medico curante.